BOSTRICO

A seguito degli schianti causati dagli eventi meteorologici intensi del 2017 e 2018 (Vaia) il bostrico (insetto scolitide del genere Ips) ha cominciato ad attaccare le piante indebolite fino ad arrivare a devastare interi ettari di bosco. In questo capitolo del sito si riportano le attività svolte dall'Azienda forestale per contrastare l'insetto e favorire la ricrescita del bosco.
Data di inizio pubblicazione 23/06/2022
Alla base dello sviluppo attuale sul territorio gestito dall’Azienda forestale Trento-Sopramonte dello scolitide Ips typographus, noto col nome comune di bostrico, ci sono alcuni eventi meteorologici di carattere eccezionale:
1) temporale intenso dei primi giorni di agosto 2017 che ha abbattuto piante a macchia di leopardo sul monte Bondone (Sardagna e Sopramonte);
2) il violento nubifragio di data 28-29 ottobre 2018, denominato poi “Vaia”, accompagnato da trombe d’aria che ha colpito ampie zone della Provincia di Trento, incluse le aree silvo-pastorali gestite dall’Azienda forestale (Bondone, costa della Marzola dal Cimirlo ai forti di Maranza, ma anche Montevaccino, Calisio e zona di Pralungo di Cortesano);
3) la nevicata precoce intensa e bagnata dei primi giorni di novembre 2019 che ha causato diversi schianti di piante soprattutto nella fascia compresa tra Sardagna e Candriai.
Questo rapido ripetersi di eventi intensi e fuori dalla norma ha fatto sì che molte piante si indebolissero (perché non più protette dalle piante vicine) o cadessero a terra con parte delle radici esposte all'aria (quindi ancora vive ma in stato estremo di stress). Rimanendo in questo stato per molto tempo, sono quindi diventate un naturale richiamo del bostrico, che ha iniziato a svilupparsi prima su queste e poi si è talmente moltiplicato che ha iniziato ad attaccare anche piante sane, prima a macchia di leopardo e poi in modo anche diffuso su intere aree boscate.
Il parassita colpisce principalmente l’abete rosso: gli aghi delle piante infestate in poco tempo diventano dapprima giallognoli e quindi rossiccio-marroncini, per cadere in alcune settimane partendo dal cimale e lasciando la pianta in piedi completamente spoglia. In alcuni casi si verifica addirittura che cada la corteccia della pianta che presenta la chioma ancora verde.
L’Azienda forestale ha cominciato da subito ad intervenire sugli schianti (e sul bostrico) con i mezzi e gli operai a disposizione, ma la quantità di legname era così elevata e distribuita su versanti ripidi (in cui il metodo di esbosco migliore risultava essere la teleferica) che è stato necessario ricorrere alla vendita in piedi con l’intervento di abbattimento ed esbosco da parte di imprese private.
I primi lotti venduti dall’Azienda e tagliati da ditte private sono stati prelevati nel corso dell’autunno-inverno 2019 e si è proseguito nel 2020, ma la grande offerta di lotti di legname in tutto il Trentino (e anche in Veneto e in Alto Adige) ha fatto sì che le imprese non fossero subito disponibili a prelevare il legname. Questa situazione ha favorito ulteriormente il bostrico che ha potuto continuare a cibarsi del legname in terra e prolificare a dismisura. Anche attualmente si può ritenere che ci sia più offerta di lotti rispetto alle capacità locali delle imprese di intervenire.
Nella tabella seguente si riporta l’andamento dei volumi tagliati dall’Azienda forestale negli ultimi anni in cui si evidenziano i volumi di carattere “straordinario” dovuto a Vaia, bostrico e schianti vari (neve e vento).
anno | TOTALE Azienda | di cui VAIA | di cui Schianti | di cui Bostrico |
2019 | 5.380 m3 | 3.450 | / | / |
2020 | 3.415 m3 | 320 | 1.300 | 1.300 |
2021 | 2.700 m3 | 160 | 90 | 1.380 |
2022 | 2.128 m3 | 20 | 100 | 985 |
2023 | 3.455 m3 | 38 | 350 | 1.608 |
2024 (al 31 dicembre '24) |
4.020 | 0 | 175 | 265 |
Come si può vedere dai dati, il legname di Vaia è ormai stato completamente prelevato, mentre persistono i danni da perturbazioni meteorologiche (vento). I volumi legati alla presenza del bostrico stanno diminuendo a partire dal 2024. Il dato finale del 2022 mostra un leggero calo rispetto ai due anni precedenti, mentre i primi dati del 2023 mostrano che la presenza dell'insetto era ancora stabile, soprattutto sul Bondone e nella fascia Maranza - Chegul. I dati in significativo calo del 2024 sono da attribuirsi alle condizioni climatiche sfavorevoli dell'annata, anche se condizioni di questo tipo sono sempre meno frequenti e garantite.
Gli ettari maggiormente colpiti da Vaia e dal bostrico ammontano a circa 35 nei quali il bosco è stato praticamente annullato (22,4 su Sopramonte, 7,1 su Sardagna, 0,8 su Trento in loc. Viote, 4,6 su Villazzano e 0,25 su Povo). In queste zone l’Azienda forestale è già intervenuta negli anni 2020, 2021 e 2022 procedendo all’impianto delle piantine fornite dalla Provincia di Trento e collegate all’attività del Comune di Trento che promuove l’impianto di una nuova piantina per ogni nato. Sono così state piantate 1000 piante di abete rosso e bianco nella zona della Selva di Sopramonte e altre 200 piante (larice e faggio) lungo la costa del Coel di Sardagna. Bisogna comunque rilevare che le aree scoperte in cui è stato prelevato il legname sono già intensamente popolate da rinnovazione naturale di abete bianco e faggio e dunque andrà attentamente valutato l’impianto di ulteriori piante. L’evoluzione naturale sta sostituendo l’abete rosso (delicato e sensibile al bostrico) con altre specie adatte alla località (in termini ecologici si dice alla stazione) e alle nuove caratteristiche ambientali di cui tanto si parla oggi: l’aumento delle temperature infatti favorisce latifoglie come il faggio che, al momento, non hanno patogeni pericolosi.
Recentemente è segnalata la presenza di un altro tipo di bostrico (Ips cembrae) che colpisce più specificatamente il larice provocandone il disseccamento e il distacco della corteccia in modo molto simile a quanto fa il bostrico dell’abete. L’azienda sta tenendo sotto controllo le aree di Cesana in CC Sopramonte e di Poza Vecia in CC Sardagna. Inoltre nel corso del 2022 è stata accertata la presenza anche del bostrico del pino silvestre (Ips sexdentatus), si pensa anche di Tomicus sp. e Ips acuminatus nonchè di altri insetti xilofagi secondari (Phaenops cyanea), veri responsabili del disseccamento delle piante di pino. Le zone colpite dal bostrico del pino che vengono tenute sotto osservazione sono l'area di S. Anna di Sopramonte, il Sorasass di Cadine e le Gorghe di Vigo Meano. [si ringrazia la dottoressa Cristina Salvadori della fondazione Mach per la preziosa consulenza]
La Provincia di Trento ha messo in atto delle misure con la modifica della L.P. 23 maggio 2007 n. 11 (legge provinciale sulle foreste e sulla protezione della natura) con l’inserimento dell’art. 98 bis (disciplina particolare per fronteggiare l’epidemia del bostrico) adottando un “Piano d’azione” per la gestione degli interventi di esbosco e ricostituzione dei boschi danneggiati dagli eventi eccezionali al quale si rimanda al seguente link (apre il link in una nuova finestra).